sabato 17 maggio 2014

VISIONANDO: GODZILLA

Piccola premessa: Da qualche mese a questa parte ho re-iniziato ad andare al Cinema. Quindi ho deciso di parlarvi dei film che sono andata a vedere, ovviamente senza pretese di spacciarmi per critica cinematografica. Quello che vi scrivo in questo genere di post sono impressioni che derivano dalla visione di un film. Tutto qua. Ci tenevo a scrivere questa piccola premessa perché sapeste il contenuto di questi post e il loro perché.


Godzilla. Che dire. Il mitico lucertolone, risalente a un'immaginaria specie appartenente alla stessa famiglia del Tirannosauro, che ha subito mutazioni in conseguenza degli esperimenti nucleari americani realizzati nell'Oceano Pacifico, ha sempre esercitato un particolare fascino sulla mia immaginazione. Ricordo ancora l'aria di palpitante attesa che caratterizzava i momenti che precedevano la visione, in tv, del film del 1998, il Godzilla diretto da Roland Emmerich, con Matthew Broderick nei panni di un biologo. Questa trasposizione è rimasta la mia preferita in assoluto. Tuttavia, la trasposizione cinematografica di cui voglio parlarvi è quella del 2014, certamente, la più recente e fatta uscire in quest'anno proprio perché ricorre il sessantesimo anniversario della nascita del "mostro". Il Godzilla in questione è diretto da Gareth Edwards. E' il reboot della serie cinematografica dedicata al lucertolone. 


Nel 1999 un crollo minerario nelle Filippine rivela l'esistenza di un antico fossile di Godzillasauro unito a due crisalidi ancora vive di due mostri preistorici. Sul posto arrivano due esperti della M.O.N.A.R.C.H. (un'organizzazione segreta nata dalla consapevolezza dell'impossibilità per gli esseri umani di eliminare Godzilla e che quindi si sforza di tenerne celata l'esistenza al mondo intero), il professore Ichiro Serizawa e la sua assistente occidentale Vivienne Graham. Gli scienziati scoprono che una delle due crisalidi si è aperta e la creatura al suo interno è fuggita; l'essere in questione, un M.U.T.O. (acronimo in inglese per Massive Unidentified Terrestrial Organism) come tutte le creature della sua epoca, si nutre di radiazioni e nuotando nell'oceano in forma larvale giunge alla centrale nucleare giapponese della città di Janjira, vicino Tokyo. Qui lavora e vive il supervisore americano Joe Brody con la moglie e collega Sandra e il figlioletto Ford, il quale assiste impotente alla morte della amata consorte a seguito del devastante attacco della creatura, attacco che nè lui nè il resto del mondo hanno compreso, scambiandolo per un terremoto. La centrale crolla, la zona viene contaminata e tutti i residenti evacuati. Quindici anni dopo, nel 2014 il figlio di Joe, Ford è divenuto un ufficiale e veterano dei Navy Seal ed un esperto artificiere, sposato con Elle Brody, una giovane infermiera con la quale ha un figlio. Il giorno del suo rientro dalla guerra Ford è costretto a partire per il Giappone: il padre Joe è infatti stato arrestato perché ossessionato dall'incidente ed è divenuto un fervente complottista convinto che la compagnia per la quale lavorava abbia insabbiato l'incidente perché la sua causa non era stata una calamità ma bensì una qualche minaccia tenuta segreta. Questa convinzione lo ha spinto ad infrangere la legge e a tornare nella zona di quarantena per recuperare i suoi vecchi dischetti nella loro vecchia casa perché convinto che al loro interno ci siano le prove che cerca. Ricongiuntisi, Joe convince Ford a riportarlo nella vecchia abitazione in rovina.  Recuperati i dischi i due vengono arrestati dalla polizia e condotti alle rovine della centrale controllate dalla M.O.N.A.R.C.H., nella quale è presente un enorme crisalide contenente il M.U.T.O. responsabile della tragedia.  Osservando i dati nei dischetti di Joe, il professore scopre che le strane vibrazioni emesse dalla creatura il giorno della tragedia non erano un richiamo per Godzilla (cioè quello che avevano ipotizzato gli scienziati) ma un richiamo amoroso per l'accoppiamento. In quel mentre la creatura si libera dalla crisalide rivelandosi un enorme bestia alata che distrugge la base e vola via. Essa è dotata della capacità di emettere onde elettromagnetiche in grado di spegnere ogni dispositivo elettronico e digitale nel suo raggio d'azione. Nella devastazione Joe rimane ferito mortalmente e prima di spirare si raccomanda a Ford di tornare dalla sua famiglia e proteggerla dai mostri. L'esercito americano subentra nella gestione della crisi. La sfortuna vuole che i due mostri convergano proprio su San Francisco per riprodursi e nidificare, mettendo in pericolo milioni di vite comprese la famiglia del protagonista.  (Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Godzilla_(film_2014)#Trama)

Cosa ne penso: Ho tiepidamente apprezzato questo reboot. Vi spiego i miei perché: 
-la prima ragione e quella che ha pesato di più nel mio giudizio è che per quasi l'intera prima metà del film di Godzilla non c'è stata traccia. Gli autori del film introducono subito il M.U.T.O. e ci spiegano la sua origine e biologia, mediante le parole di Ichiro Serizawa (che oltre a questo pare essere capace di dire solo Godzilla per tutta la durata del film) e Vivienne Graham, i due studiosi della M.O.N.A.R.C.H. , che peraltro non sono cambiati di un'acca, nonostante nel primo quarto di film siano trascorsi una quindicina di anni. Le magie del grande schermo. -i personaggi "principali" piuttosto inverosimili (ok, la storia di Godzilla è mitica, non reale, quindi di inverosimiglianza ce ne deve essere parecchia) e stereotipati. In primis Ford, U.S. Navy, dal passato tragico che si trova a dover combattere contro qualcosa di più grande di lui, l'origine di tutte le sue sofferenze. Con un padre ossessionato dalla morte della madre, lontano da casa, che lo costringe ad andare a toglierlo dai guai ancora una volta. Un eroe che miracolosamente riesce sempre a cavarsela, e anche senza troppi danni per giunta. Un personaggio che non è riuscito a farsi amare, l'ho trovato un po' moscio nonostante il ruolo forte che si trova a dover ricoprire, in più di una situazione. L'unico momento in cui ho provato un po' di pena per lui è stato quando il padre cerca di convincerlo ad accompagnarlo nella zona in quarantena, dove abitava prima della tragedia, spiegandogli che la morte della madre è colpa sua. -il nuovo lucertolone invece mi ha fatta impazzire. Grosso, squamoso e imponente. Dotato di un potere che non sapevo possedesse, un fascio di energia azzurra che sputa dalla bocca. Wow! Ricopre il ruolo dell' "eroe" e non del mostro distruttore in questa nuova trasposizione. Non che diversamente mi sarei astenuta dal fare il tifo per lui. Io tifo sempre per Godzilla! L'aspetto che più mi ha affascinata è la filosofia che sta dietro alla creatura. Il professore giapponese Serizawa spiega che è colui che, mandato dalla natura, ha il compito di ristabilire l'ordine. Nato dall'orrore della Seconda Guerra Mondiale, è una creatura dalle origini e i significati controversi. Nasce in seguito all'uso delle armi atomiche, proprio dall'uso di quel tipo di arma che devastò Hiroshima e Nagasaki, e per questo conserva il suo carattere di mostruosità connessa alla distruzione che egli continua a perpetrare. Godzilla è la minaccia che arriva dal mare. Tuttavia, in questa trasposizione cinematografica, assume anche il ruolo della salvezza che arriva dal mare. Colui sulle cui "spalle" grava la responsabilità di ristabilire l'ordine della natura, andato perso nel momento in cui le due creature M.U.T.O. , hanno messo piede sulla Terra (oppure, potremmo pensare, nel momento in cui l'uomo ha deciso di creare armi così distruttive sconvolgendo l'ordine della natura). 


Lo avete visto? A voi è piaciuto?

2 commenti:

  1. L'ho visto, ma non mi è piaciuto. Il solito blockbaster americano, che, questa volta, i critici cinematografici hanno fatto arrivare in cielo. Mari di effetti speciale per colmare la pochezza del resto. Anche il protagonista, di solito bravino, l'ho trovato inebetito. I mostri, però, sono belli.

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  2. Hai ragione, il protagonista mi pareva tonto, sperso, come se non sapesse cosa combinare.Gli effetti speciali sono magnifici, in quello gli americani solo bravissimi.

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